Aspetti Legali Web Radio

Le principali normative di riferimento

Le Web Radio in Italia sono regolamentate dal Testo Unico dei Media audiovisivi. Rispetto alla radiofonia tradizionale, in base alla Delibera AgCom 606/10, godono di particolari condizioni.

Delibera AgCom n. 606/10/CONS

Regolamento concernente la prestazione di servizi di media audiovisivi lineari o radiofonici su altri mezzi di comunicazione elettronica ai sensi dell’art. 21, comma 1-bis, del Testo unico dei servizi di media audiovisivi e radiofonici

Delibera n. 606/10/CONS del 25 novembre 2010

Il regolamento prevede, infatti, che l’attività di comunicazione e di messa a disposizione di contenuti audiovisivi tramite rete internet è libera.

La sua applicazione

In particolare, sono esclusi dal campo di applicazione del regolamento i servizi prestati nell’esercizio di attività principalmente non economiche e che non siano in concorrenza con la radiodiffusione televisiva, intendendosi a tal fine esclusi i servizi i cui ricavi annui derivanti da pubblicità, televendite, sponsorizzazioni, contratti e convenzioni con soggetti pubblici e privati, provvidenze pubbliche e da offerte televisive a pagamento, non superino centomila euro.

Nonostante le prime web radio italiane siano apparse sin dai primissimi anni 2000, purtroppo il mercato pubblicitario è ancora fermo. Di conseguenza, avviare una radio web risulta essere molto semplice e alla portata di tutti.

Come avviare una Web Radio legalmente

I servizi di media audiovisivi lineari o radiofonici su altri mezzi di comunicazione elettronica, più comunemente noti come Web Radio o radio online, offrono un servizio che è sotto la responsabilità editoriale di un fornitore di servizi media.

Il cui obiettivo principale è la fornitura di contenuti sonori e dati ad essi associati, al fine di informare, intrattenere o istruire il grande pubblico, attraverso reti di comunicazioni elettroniche diverse da quelle via cavo, satellitari e terrestri, e che si pone in concorrenza con le emittenti radiofoniche di tipo tradizionale.

Nell’ambito della definizione di servizi di media audiovisivi, bisogna fare la distinzione tra servizi “lineari” e servizi “non lineari”:

  • Servizi lineari: servizi di radiofonia o televisiva di tipo tradizionale che gli utenti ricevono passivamente;
  • Servizi non lineari: servizi di radiofonia o televisiva a richiesta che gli utenti scelgono di vedere o ascoltare (ad esempio, servizi di audio-video on demand, podcast o vodcast, etc.).

La Web Radio, intesa come struttura organizzata che trasmette contenuti sonori fruibili in tempo reale da più utenti situati in una o più aree geografiche, rientra nei servizi di media audiovisivi lineari.

Per costruire una web radio legalmente e poter effettuare trasmissioni in totale tranquillità, occorre distinguere le webradio in 3 categorie di trasmissione:

  • Assenza di repertorio: Tipicamente definite Talk Radio, le web radio che effettuano trasmissioni in assenza di repertorio musicale per l’intero palinsesto, non necessitano di alcuna licenza in quanto verrebbe a mancare il soggetto principale: la musica.
  • Utilizzo di repertorio libero: Generalmente, le webradio che decidono di effettuare trasmissioni in assenza di repertorio tutelato, come ad esempio opere musicali rilasciate con licenze Creative Commons, non hanno l’obbligo di rivolgersi a società come Siae e Scf.
  • Utilizzo di repertorio tutelato: Le webradio che effettuano trasmissioni mediante l’utilizzo di repertorio tutelato sono, senza ombra di dubbio, la stragrande maggioranza a livello mondiale. Le ragioni sono da ricercare principalmente nella notorietà dei brani e degli artisti. Per poter utilizzare il repertorio tutelato, occorre rivolgersi alle società del paese di appartenenza che ne gestiscono i Diritti.

Licenze Utilizzatori

In Italia, fino a al 2018, la SIAE è stata la principale società preposta alla protezione e all’esercizio dell’intermediazione del diritto d’autore.

A seguito dell’approvazione della Direttiva 2014/26/UE, meglio nota come Legge Barnier (da cui eredita il nome dal promotore Michel Barnier, commissario Ue al mercato interno), che regolamenta il diritto d’autore sottolineando che i creativi possono affidare la tutela dei propri diritti alla Società di gestione collettiva di diritti d’autore che preferiscono all’interno dell’Unione europea, la direttiva mira all’introduzione di sistemi di licenza su base multi-territoriale.

La SIAE di fatto, perde il monopolio, parzialmente già compromesso dal 2008.

Anno in cui la SCF iniziò a raccogliere e ripartire, i compensi dovuti ad artisti e produttori per la diffusione in pubblico di musica registrata. Nel rispetto di quanto stabilito dalle direttive dell’Unione europea e dalla Legge sul diritto d’autore (L. 633/41).

L’AgCom, Autorità Garante per le telecomunicazioni, ha disciplinato le modalità di esercizio delle proprie competenze con Delibera n. 396/17/CONS ad esito di una consultazione pubblica avviata con Delibera n. 203/17/CONS.

Elenco aggiornato al 28 luglio 2022 degli organismi di gestione collettiva e delle entità di gestione indipendenti, redatto ai sensi dell’art. 5, comma 1, dell’Allegato A alla Delibera n. 396/17/CONS.

Categorie Web Radio

Per Web Radio si intendono servizi di media audiovisivi lineari o radiofonici su altri mezzi di comunicazione elettronica. Ne sono esclusi i servizi di media audiovisivo non lineare, ovvero servizi di media audiovisivo a richiesta o a comando.

Per poter regolamentare la propria emittente, occorre distinguere le emittenti in 3 tipologie di Categorie Web Radio:

  • WRC: Web Radio Commerciale
  • WRI: Web Radio Istituzionale o Comunitaria
  • WRP: Web Radio Amatoriale o Personale

In base alla categoria che identifica il progetto radiofonico, sarà più semplice scegliere la licenza di utilizzo della musica. E avviare legalmente le trasmissioni sul web.

Web Radio Amatoriale

Vengono definiti convenzionalmente “amatoriali” o “personali” tutti i siti appartenenti a persone fisiche che effettuano trasmissioni musicali sul web in assenza di introiti pubblicitari diretti o indiretti e/o di qualsiasi finalità di tipo commerciale, anche indiretta.

In particolar modo, come ampiamente specificato nel contratto Siae:

Non è qualificabile come Web Radio personale un Sito web che abbia link, redirect o reindirizzamenti a servizi commerciali. O a promozioni di qualsiasi genere o che sia riferibile o accessorio rispetto a marchi, brand, operazioni. Oppure attività estranee o collaterali alla web radio stessa.

Da contratto Web Radio SIAE

Web Radio Istituzionale

Appartengono alla categoria di tipo “istituzionale” o “comunitario” tutte le licenze per attività caratterizzate dall’assenza dello scopo di lucro. E dall’essere, inoltre, espressione di particolari istanze culturali, etniche, politiche e religiose.

Tipicamente destinate a istituzioni pubbliche, enti locali, associazioni riconosciute o non riconosciute, fondazioni, ONLUS).

NB: Come per le radio di tipo amatoriale, anche la licenza istituzionale esclude qualunque forma pubblicitaria all’interno del sito e dei palinsesti.

Web Radio Commerciale

Rientrano nella tipologia “commerciale” tutte le iniziative diverse dalle radio di tipo Amatoriale ed Istituzionale. Con la licenza commerciale non esistono limiti di utilizzo di banner all’interno del sito o di spot con finalità commerciali all’interno del palinsesto.

NB: Sono escluse dalla licenza commerciale i servizi destinati alle seguenti attività: pubblici esercizi quali supermercati, gallerie commerciali, alberghi, negozi, istituti bancari, stazioni ferroviarie e scali aeroportuali, fiere ecc. Nei casi appena elencati occorrerà stipulare altri tipi di contratto come ad esempio il c.d. Radio in Store.